lunedì 11 febbraio 2013

sale sulla neve,


ci risiamo.
Ci risiamo, tutto è di nuovo coperto.
Pulito.

Questo bianco incessante sta diventando
una purificazione ossessiva.
Sembra continuare, in tempesta, sembra
scendere solo per
rivestire errori, in candide gelide dita.
Troppo, incessante, ha il gusto solo
di errori continui, e lei pallida, fredda, fatta
di sola acqua, eccola, arriva a nascondere.
Mi sembra ci siano ancora cose da nascondere e lei
pallida, fredda, fatta
di sola acqua, me lo ricorda, quando torna a posarsi
calma, perfetta.
Sempre, me ne accorgo, la vedo, la sento.
Non so se questo coprire sia
una sorta di benevolenza o
solo uno scontroso scherzo di un cielo di febbraio
dalla lunga memoria.

Ci risiamo.
La verità è che facciamo facciamo facciamo e facciamo e
vogliamo sempre, ottenere l'oggetto del nostro desiderio.
E nel fare fare fare e fare e assolutamente volere, alla fine
può succedere anche
che l'oggetto del desiderio, lo si ottenga davvero.
Ma la natura umana è senza consolazione e
desiderio avuto
proprio qui, nelle nostre mani,

non lo si vuole più.
Ci si accorge forse che non valeva niente e mi piace sempre pensare
che ci si accorga solo che
quello che valeva, era il fare fare fare e fare e assolutamente, volere.
Una seria e rigida ricerca.
Forse è per questo che sono desideri, vivono solo
nell'attimo in cui li cerchi perchè
è quello che li anima.

Sale sulla neve, brucia comunque,
pattino come un gattino su un pavimento lucido e mi sento anche
chiacchierarmi a voce alta piccoli urletti di paura
ogni volta che sto scivolando.

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