ciao, Lutetia, come sei bella.
Un po' sciupata, ma bellissima.
Dovrei forse ricordare molto ma
mi ricordo ora solo
di una festa
del rugby dove
forse, ti avevo dato un calcio.
Mi ricordo la tua maglietta a righe rosse e nere, e le tue braccia e
mi ricordo anche che
è stato uno degli ultimi sguardi che
ricordo.
Le righe erano rosso scuro.
Non ti incolpo di avere scelto
altro, scriviamo,
non ti incolpo per
quel coraggio
mancato,
e mi piacerebbe, sapere scrivere facile facile in modo che tu
possa capire ma
hai scelto altro, e il tuo compito non è quindi nemmeno
capire.
Me.
Cosa c'è di così difficile in
questa me che
ti spinge ad allontanarti come
come
come
a scegliere altro, scriviamo.
Mi piacerebbe saperlo, curiosità.
Chi ti consiglia sempre
di cambiare idea io
in quel locale di luci esterne, ci avevo creduto.
Sicuramente, incolpo
le righe, sai,
l'estetica delle
cose.
Certo è ora che
mi manche come l'acqua, come l'acqua di cui si ha bisogno qui dove
non esiste respiro e dove attendo come
in quella città di cuore di cui mi parli anche
adesso,
città di cuore e branchie,
buonanotte,
buonanotte.
...
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