lunedì 21 luglio 2014

ciao, Lutetia, come sei bella.
Un po' sciupata, ma bellissima.

Dovrei forse ricordare molto ma

mi ricordo ora solo
di una festa

del rugby dove
forse, ti avevo dato un calcio.
Mi ricordo la tua maglietta a righe rosse e nere, e le tue braccia e

mi ricordo anche che
è stato uno degli ultimi sguardi che

ricordo.
Le righe erano rosso scuro.

Non ti incolpo di avere scelto

altro, scriviamo,
non ti incolpo per

quel coraggio
mancato,
e mi piacerebbe, sapere scrivere facile facile in modo che tu
possa capire ma

hai scelto altro, e il tuo compito non è quindi nemmeno
capire.
Me.

Cosa c'è di così difficile in
questa me che
ti spinge ad allontanarti come

come

come

a scegliere altro, scriviamo.
Mi piacerebbe saperlo, curiosità.
Chi ti consiglia sempre

di cambiare idea io

in quel locale di luci esterne, ci avevo creduto.
Sicuramente, incolpo
le righe, sai,

l'estetica delle

cose.

Certo è ora che
mi manche come l'acqua, come l'acqua di cui si ha bisogno qui dove

non esiste respiro e dove attendo come

in quella città di cuore di cui mi parli anche
adesso,
città di cuore e branchie,


buonanotte,
buonanotte.
...

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