mercoledì 7 gennaio 2015

la dimenticanza, appunto.


Gennaio è sempre un mese un po' vuoto, e si deve ricominciare.
A fare cosa, io ancora non lo so, ma da domani sarò sommersa di richieste alle quali
nemmeno dirlo, non riesco a dare importanza.


Una volta ti ho portato in una piazza, dietro il centro, è una piazza nascosta e
c'è una panchina, proprio di fronte a  una finestra.
Una finestra sempre illuminata, sempre.
Ti dicevo che assomigliava a un quadro.


Vero, in questi lunghi anni anche voi
non avete dimenticato proprio, tutto.


Forse la dimenticanza ha una sua ragione.
Ma sarebbe impossibile.


Siamo d'accordo, rinuncio alla verità.
Ma incolpare me delle vostre paure è ingiusto e
delle scuse, o dei ringraziamenti, ne ho pieno ogni cassetto.


La mancanza potrebbe solo non esistere.
Potrebbe finire con un abbraccio, o finire a patti o almeno
chiarirsi.
Io non ho mai avuto seconde possibilità, e !orrore! ero io
la parte lesa.


Ma adesso gennaio è arrivato sonoro,
e come tocca a me dovere dire le cose, dovrebbe toccare a tutti.


Forse ci sarà una pausa, perché sto scrivendo solo cose tristi e devo resistere anche
al mio mostro affamato d'amore,
per un po', quindi


arrivederci. Forse.



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