martedì 5 maggio 2015

...perdonatemi adesso, se sembrerò cupa.
Negli ultimi giorni ho visto cose bellissime e ho sentito cose tristissime.
Andiamo sul banale, facile, prima che mi si incolpi anche
del mio essere troppo criptica.


Non posso credere che esista un amore così.
E non perché creda nel bello bene brutto,
ma perché è ingiusto.
Forse è vero, che il mondo va così, ma io continuo a sperare
che possa andare anche
da un'altra parte.
Verso una dimensione di parola, di comunicazione o almeno
verso quel piccolo piccolo accenno di
rispetto.


L'amore deve andare in un certo modo.
Perché non mi rassegno sulla sua tranquilla contaminazione
senza nessuna morale.
Io vivo in un romanzo, lo so.
Ma nemmeno nei romanzi, è perfetto quindi
non mi sento paladina di grandi dichiarazioni, che
per intenderci, forse,  non verranno più urlate, ma
mi sento paladina continuo a sentirmi paladina
di una striscia leggera di purezza.
Sarebbe facile, e non lo è mai.
Anni di incontri sbagliati parole sbagliate comportamenti
sbagliati, producono traumi che riscontro insopportabili.
E a guardare tutto questo, mi sento fortunata.


Il palazzo era vecchio e di cortili adornato, verde e bianco come fiori e marmo,
e sola, tra sale e rimbalzi di suoni lontani, appariva una meraviglia che non incrociavo da tempo.


......perdonatemi adesso, se sembrerò cupa,
ogni addio per me resta intenso come un lutto,
addio è una fine, sempre.


Ma bisogna aspettare. Cosa?
Date giorni orari e scadenze: lo dico sempre, subito, io
odio aspettare.
Aspettare mi ricorda uno sfiorire lenta nella dimenticanza.
Ho paura, di rimettermi in gioco.
Ho paura da piangere, e tremo, ma lo devo fare.
Perché crescere significa questo.
E anche avere carattere, deve significare questo.
Se tu prendessi sul serio le mie vere parole, mi daresti ragione.


baci baci, forse piove, buio fa.

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