giovedì 18 aprile 2013

mercoledi,

Cose che succedono, strane, ancora.
Ti vedo spuntare da un elenco, ma avvicinarsi sembra impossibile eppure stasera, proprio

in via Volta, mi sento davvero
effetto solito, solitamente

vacanza, dove tutto è lontano, e niente sembra avere il peso
di un domani difficile, e nervoso.
Si, quei pulsantini, sembra irresistibile non schiacciarli, e infatti

l'ho schiacciato, non me ne pento, ma forse
non era il caso, cosa posso dire a mia discolpa?

Amante della bellezza, del del del del
nemmeno so che scusa inventare perché

non ho scuse,
non ci sono proprio scuse, e nemmeno ne cercherò.
Però qualcosa è cambiato è successo e questo mi fa credere

tra caffè, impronte, e disegnini

non è abbastanza, no

non è mai abbastanza.
Se vuoi dirmi qualcosa, scrivi, oppure
vieni in via Volta: mi troverai serena
accanto a quelle tendine verdi di un palazzo bello e sconosciuto, dove
in vacanza, in un'altra città, o ovunque

penserò ancora e sempre

di occhi chiari, e di belle parole.

martedì 9 aprile 2013

primavera!

Non mi piace il pianoforte lo sai, solo che
in questa canzone suona dolce come
un addio, proprio come il nome, che è un addio a qualcosa, o a qualcuno, bello e
mi piace,
per favore,
non tagliare i tuoi capelli, sarebbe come

rompere questa musica proprio nel suo ritorno ritornare

all'inizio, lenta,

si, accettato.
Non ricercato.
No, nessuna ricerca, proprio solamente, costruita così.
Mi hai ringraziata, non sono generosa, o forse si ma
sono io a ringraziare, forse mentre stai ripetendo lalalalalalala e
prolunghi la a come se fosse
                           un altro addio una lettera piccola e molto
                                        lungamente morente, non tagliare

i tuoi capelli, mai,

Forse molto altre cose potrebbero piacermi se solo

                 molto misteriosa, questa storia, vedila
                                                     così
                                      la verità sai e
                                        mentire proprio
                   non potrei, sempre
                                             sorridi, suona, sono solo
                                                          un gioco, di parole,
                                              lalalalalala a a a a a
                                                                    a
                                                                          a
                                                                                    a.




mercoledì 3 aprile 2013


Criptico, strano, senza motivo apparente e
di nuovo lo so, c'è sotto qualcosa,
tutto risulta sempre così sterile, e davvero vorrei
non qualcosa, ma molto di più.
Pazienza per le parole, per gli eterni fraintesi, per città belle e spietate.
Pazienza per tutto.
Vorrei solo sapere se questo essere eternamente vaghe
serva a nascondere altro,
qualcosa che ancora non conosco ma so che presto avrò
-con lieto motivetto in sottofondo- modo di capire.

Dicono che le parole non valgano nulla, senza i gesti,
non è mai abbastanza, così, magari, si può solo
impegnarsi di più, se si vuole davvero ricostruire.
Le scuse sono sempre accettate, ma sarebbe meglio anche aggiungerci
solamente un po' di anima.
Che mi conosce sa
che è sempre tutto o niente, nelle vie di mezzo io vivo sott'acqua e nessun pesce
mi sarà da conforto.

Tutti dicono -è strano-, tutti.
Lo dico anche io, ma se tutti, e anche io, lo troviamo strano
non sarà per caso e solo per intuizione

strano davvero?

Si avvicina una primavera  piena di sorprese attendo
con quasi gioia l'ennesima storiella divertente
che cullerà i miei futuri incubi ma a tutto, pazienza:
sono la nuova parte di me quindi
pensate agite e dite, come credete opportuno.

In pace, nella mia natura di carta, comunicatemi tutto,
ascolto sempre mentre sfioro fotografie
dimenticate di colori,
bello
sarebbe
meritare più valore, bello sarebbe meglio
il solo accorgersene.

venerdì 22 marzo 2013

da est,

scrivo nella stanza dell'orrore l'unica cosa dipinta
con toni più scuri di Lutetia, mi fa paura, e mi piace tantissimo, ovviamente.
Chissà perchè questa paura si unisce sempre bene
con una stranissima sensazione di piacere, non lo so,

questa camera, proprio qui, e nemmeno è stato fatto apposta è

non posso negare quanto tutto mi ricordi te, questo buio, questo rosso non
riuscirò mai nemmeno a capire come
per la prima volta il mio nome in un saluto mi sia sembrato
cattivo.
Non posso negare che lo splendore di queste luci era amplificato per me
e per quella manina che ci stava accanto, non credo nemmeno
di riuscire a dimenticarlo.
Quello che so

è che io sono diventata grande e che
leggere in pubblico qualcosa di così
privato, funziona,
la timidezza è graziosa, ma forse è ora di crescere.

Presto sarà solo
un altro  ricordo che penserò
di avere sognato.
Nessuna spiegazione,

allora ecco io adesso

ti divido da qui, da questo luogo orrore magico, da
me.
Non posso nemmeno negare che mi manchi.

Ma adesso sono io più importante, io che faccio progressi io
che finalmente, a tratti, mi mostro,

ancora una volta, solo un addio, e solo anche
per essere gentili,
vorrei chiederti tante cose, ma è ancora troppo tardi e
comunque, non avrei risposte,
il nulla,
d'accordo,
peccato.

Mi domando se valga davvero la pena questo crescere, questo
diventare grande perchè
ogni tanto mi trovo a sospirare di nostalgia
nell'età in cui bastava uno sguardo.

domenica 10 marzo 2013

giorni tristi.

Mi hanno mostrato come
alla morte, si reagisca con la vita.

Me lo hanno mostrato due splendide giovani donne
coraggiose di un coraggio
che ammiro profondamente io
che davanti a tutto mi spavento, ma che davanti a tutto consiglio e
mi sento forte, nulla.
Questo coraggio, questo loro, coraggio, era più forte
persino della morte.
Perchè hanno accettato la vita.
Hanno reagito con, la vita.
Davanti al nulla, all'ingiusto, a ciò che non ci è dato di comprendere io ho visto
due esili fanciulle bionde vicine come un'unica essenza, di corpi leggeri,
così unite da essere contro anche ciò
per il quale esisterebbero solo lacrime.

Eri bellissima, e sempre sorridente, e così tutti
ti ricordiamo, dolce di una bontà oltre ogni dispetto.

Alla morte, si ragisce con la vita perchè
un lutto va elaborato, e lo si elabora forse
vivendo, abbracciando baciando sentendo,
accettando l'affetto di una numerosa famiglia.
Alla morte si reagisce con la vita, con continui scopi
per andare avanti, e con una sorella che è parte stessa della tua anima.

C'è chi ti ricorda giocare da bambina, io preferisco il tuo viso che sorride
nei tuoi occhi azzurri classici del nostro ceppo.

Ambisco a essere della stessa natura, delle stesse reazioni.
La vita, solo fino
alla fine.
Una famiglia meravigliosa, forgiata da quelle favole
che a tutte noi, raccontavano, forti di ricordo contro ogni male, forti di quei ricordi
come un dopoguerra.
Solo, speciali.

mercoledì 6 marzo 2013

...da una nuova finestra,
quasi sembra diverso.
Lo so, che non sono chiara, ma non so perchè
continui a restare distante.

Ti ho chiesto una tregua,
mi sembrava di essere stata molto educata.
Nulla.
E dire che dovrebbe essere tua, la mancanza.

Mi domando se per caso hai letto il blog e hai tolto la foto perchè
è successa un'altra cosa strana, che comunque lo sarebbe troppo
intendo strana, per essere reale.
Però me lo domando, comunque.

Tra scatoloni, orari da inferno, freddo ghiacciante, si esce dal portone
come da un albergo carino, in vacanza, in un strada affollata
dove tutti corrono.

Non so se sia una cosa bella.
Le foto sono traditrici,
e anche le amicizie, spesso.
Avresti fatto bene a concedermi una grazia, quanto più
perchè mi spetterebbe di diritto.

Scrivo, scrivo, vorrei leggessi, come posso comunicare con te,
occhi chiari così lontani, sconosciuti?

Dalla finestra si vede una magnolia.

Tutti, mi mancate, perchè a pensarci mi avete insegnato qualcosa e
mi avete portato in posti così magici per i quali
non meritate nessuna colpa.
Contattami, abbiamo lo stsso rosa cipria di immagine, sarebbe divertente,
solo per parlare,

voglia di un viaggio in un posto che amo, con una bella amica dai capelli ricci.
Attendiamo.

martedì 5 marzo 2013

buon compleanno bau!

Belle treccine.

Ero sicura, ma davvero, e non so perchè, che mi avresti fatto gli auguri.
Come scusa, ovviamente.
Non è accaduto, e ci sono rimasta male, perchè?
Non lo so, così come non so perchè

tu non riesca a dirmi la verità, o perchè non esista mai

niente di certo, nemmeno un invito, o nemmeno e peggio, un addio.

Ti vorrei chiaro, ma per questa incertezza di confusione senza nomi dove
tutti, forse, si sentono chiamati in causa sappi:
io non so chi tu sia, quindi:
scrivimi.

Non mi tolgo dalla testa i tuoi occhi chiari.

Il non conoscerti non è stato bello, è sempre
come sbagliare mira al luna park, si avvicina si
ma io volevo sempre
il premio proprio accanto.

Trattenere le lacrime fa venire male di pancia.
E se mi volete, mi si invita invitandomi perchè
io ci soffro terribilmente, dei dubbi.

Ti penso sempre come di un mare
di cui non conosco il gusto, e di cui non riesco
a capirne il senso, colpa ancora
del vento?
Se solo lo sapessi.
Bellissimo, un blog.
Leggi leggi,
dormi dormi.
E non mi conosci.
Carina.