lunedì 7 ottobre 2013

avere paura


Capita spesso, solo a certe persone, però, capita che

 "chi cerca, trova", si, purtroppo

sembra un proverbio così vero che
funziona solo al negativo.
Così, sembra che ognuno alla fine si debba scontrare davanti e proprio
alla sua peggiore paura, e capita, capita sempre

probabilmente questa strana unione inversa
vacilla solo tra bene e male.
Eternamente, il male vince.
Sembra così solamente assurdo.

Sono sicura di conoscere gente che vive serena, che riesce a tornare a casa
tutte le sere senza avere combinato un guaio, o senza avere visto nessun orrore o solo

magari a loro è solo successo
di avere incontrato la tranquillità.
Carattere, o ottimismo.
Ma io non sono così.

Vivere nella paura si accompagna a un drammatico veleno, vuoivuoivuoi uscirne ma
resta solo rassegnazione.
Pagine pagine e rabbia.

Non pensate alle paure, perché più date loro pensiero, valore, importanza più
loro sembreranno così gonfie e felici da desiderare un incontro, solo per
un ringraziamento, magari. Con voi. Per voi. Da voi.
In qualsiasi posto
le temiate.

Ladri, falsi, mentitori e menefreghisti:
un circo di dolore e rabbia senza nemmeno
quello zucchero filato da domenica pomeriggio.
E quando tutto questo entra nella sfera più personale dell'essere, ecco, allora
ci si incupisce, nervosi, senza potere fare nulla.

Mi hanno appena detto che se il mondo è cattivo l'unica possibilità di azione
è quella di riuscire a impedirne ogni tentativo di invasione non richiesta.
Cioè, solo un prendere tempo, sperando.

Coraggio.



martedì 24 settembre 2013

cosa so di te?

Sbuffare,

promesse non mantenute, legate a un'acqua che tanto
amore dona, quanto
nulla, ricorda, solo
il giorno dopo,

sbuffo.
Comportamenti noiosi, non
importa il nome, la persona il luogo il giorno o solo
il momento, sono sempre
                 le solite
                             cose, parole così
                                        ripetute che hanno solo odore
                                                di muffa.

Mi dispiace, perché ci credevo, in voi e ora
non so se essere lieta della consolazione originale di
una sera d'estate,
oppure
sbuffare anche contro di voi.

Per fortuna, ci sono le amiche.
Quelle belle, vere, quelle che
ti deludono fino alla nausea quelle che

non so più nulla di te da anni, e anni e ancora
non hai smesso di copiarmi.
Adesso, quasi mi viene voglia di farti i complimenti e quasi penso
che la tua devozione sia stata davvero, un grande volermi bene.
Comunque, non hai smesso.
D'accordo, beati voi
coraggiosi senza nessuna paura,
beati voi che non conoscerete mai la vertigine il buio o solo forse

beati voi, che non sarete mai sedotti da friabili emozioni.
Beati?
Sbuffare.
Chissà.


domenica 1 settembre 2013

benvenuti! date un'occhiatina, lieve, di sfuggita,
non esagerate, con pazienza, ecco,

benvenuti in questo luogo,
potrebbe essere
una piazza, oppure
una stanza,

benvenuti in questo luogo
definito da luci,
immaginate questo luogo
segreto e strano, così nascosto da far accadere sempre
meraviglie,

ci sono personaggi sorridenti e piccoli bicchieri,
magici interni di paura
e tante, tantissime,
parole,

benvenuti in questo luogo,
si trova chiedendo il permesso e poi

lasciandosi risucchiare,
vortice di emozioni in angoli
forse solo rimasti al buio,

ci sono abbracci enormi e
baci intensi sulla porta e carezze ninnate
appena prima di dormire.

C'è sempre un motivo, per non resistere
a questo luogo sempre un motivo
per proprio volere
tornare, entrare, guardare.
C'è sempre un motivo per restarne affascinati per
innamorarsene,

così, volevo scrivere, grazie

grazie per essere rimasti con me fino alla fine.
Grazie per avermi ascoltata, per avermi coccolata e
quasi cullata,
grazie per essere sembrati così dolcemente, teneramente,
irreali,
così ombre di questo luogo ormai
da sembrare troppo pieni di luce e affetto, grazie,
Ogni dettaglio sfuggito, ogni dettaglio ammirato, grazie.
Siete stati bellissimi.

mercoledì 28 agosto 2013

venerdì 23 agosto 2013

...

vacanza, ci pensavo, ci pensavo
nei cavalloni violenti che mi spingevano in acqua, sotto, ridevo,
nelle nuotate artistiche di miagolii e in quelle a piroetta cantando,
ci pensavo.
O forse no, aspettate un attimo, pensavo a cosa?
No forse, forse proprio
tra quell'acqua e quel sale bevuto ridendo
no forse lì, no, non ci pensavo,
lì era bello, e basta.
La delusione resta un eterno buco nell'anima.
Osservazione del mio valore.
Volere, ma rischiare, la troppa attrazione.
Ho ascoltato questa musica, note da un piano composte proprio un anno fa
di mio ricordo.
Dolci.

Sempre, che siano lieti anche i vostri gorni di vacanza, magari solo a guardare il cielo in un trambusto di unico silenzio.
xxx

giovedì 18 luglio 2013

festino di delusioni!

Uscire e chiudere con fatica a chiave
per dimenticare il presente e scoprire appena arrivata, gioiosa col
magone fin nello sterno che

si incontra solo, il passato.
Come se già non ci fosse abbastanza, eccoti,

caro T., e caro solo perchè
quanto mi sei costato,
cosa accidenti ti è successo, da dove vieni e perché la tua voce ha questa alta

intonazione intonerei quasi
aspetta aspetta
un insulto,
che sembrerebbe donare a questa atmosfera come
un pugno che ancora aspetta aspetta, anche
il pugno,

sono così brava che

non mi hai dimenticata che
mi allontanate ancora
e senza nessuna scusa,
che noia,

nemmeno mi ricordavo, di essermi mai sentita così avrei voluto
aspettare ma
nemmeno leggi mai queste righe o forse e ancora

possibile che ci sia dentro anche tu,
....
essere così furiosa da non trovare parole si proprio
vantarsi di nulla mai mai mai

riesci a essere superiore a questa squallida media, e
l'amicizia, sì, la stessa che mi concedi solo
quando hai tristemente bisogno,
basta, lo scrivo ufficiale: è finita.

Se leggi, guarda la data e pensa: cosa è successo oggi o forse solo
cosa ho combinato, oggi?
E, se leggi, forse è anche magari
perché ci sei dentro davvero anche tu mai
avrei pensato di non potere davvero perdonare e nemmeno di

non scrivermi mai più, per favore io
non potrei tollerare un'altra opaca
bugia,

Sto per ruggire e davvero non vorrei

ti capitasse di sentirmi.

mercoledì 3 luglio 2013

chiacchierarando,

e se ti dicessi
lentamente, in un sussurro, che

non mi piace l'estate?
Che proprio, non mi piace, che mi disturba che
nonostante tutto, io sono attratta
dalla nebbia?
Ti sembrerei triste, e questa luce, in effetti, un po' quasi
comincia a convincermi ma

c'è qualcosa nel risveglio di questa stagione che
mi turba, potresti rispondermi

che sto diventando come te, che preferisco
l'addormentato o forse, orrore, il
nascosto.

Comunque, viaggiare dondola una instabilità, e anche così
mi sentirei dire
che sembro solo triste.
Non credo sia triste, solo potrei ribattere che

non penso davvero, che tu possa ridarmi l'anima, soprattutto perché
nemmeno sai cosa sia, però
posso chiederti di ricordarti
di lasciare una merendina nel comodino, nel caso
mi svegliassi una notte, e cercassi solo
una dolce conferma.
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