domenica 16 novembre 2014

meglio sarebbe non vantarsi:


grandi dolori/ grandi domande:

.male di schiena e movimenti difficili/ come mai mi scrivi in pubblico
                                                             ma non vuoi avere niente a che fare con me?
.male di gola e gonfiore al collo/ come mai dovresti essermi amico
                                                     ma fai di tutto per dimostrarmi il contrario?
.crampi e formicolii/ come riesci a essere sempre così odioso falso viscido e irritante?

La spiegazione potrebbe anche essere
semplicemente orrendamente questa, chiedere chiedere chiedere.
Perché a qualche favore, non dico mai no.
Perché è facilissimo, approfittarsi della disponibilità altrui.
Senza complimenti, senza nemmeno ringraziare
dopo essersene andati.
Allo sconforto misero dell'umanità non esiste rimedio.
Io vorrei invece conoscere qualcuno che rispetta questa lista:
dire la verità
non scappare
non mentire
non far finta di niente.

Incapace di crederne l'esistenza, ecco: la macchia si allarga come fresca, fino
al momento in cui lascerà eterno
quel disgustoso contorno sfumato
in ricordo di lei.
Non chiedetemi quale sia il problema.
Nella mia ingenuità che tanto vi aiuta, domani mi sveglierò
e il mondo non sarà un posto migliore.

Scrivere bene forse significa scrivere bene qualunque cosa.
Scrivere solo per raccontarlo non significa invece niente,
cari tutti famosi tutti senza parole.

domenica 26 ottobre 2014

comunque: non mi chiedi mai come sto.
Forsa sai già la risposta, e ti annoi anche
nel terrore di doverla ascoltare
ancora.
Quello che non sai, è quanto in ogni caso te la renderei divertente,
questa risposta.
Mi rattrista molto sapere che proprio
non la vuoi sentire, perché dovresti conoscermi, dovresti sapere
che il mio carattere è questo, il mio stato d'animo, anche,
e che mai, decisamente, accadrà
che so, termini come bene, felice, bla bla.

La verità è che mi vorresti diversa, e siccome
non riesco a esserlo, ecco, ti allontani un po'.
Ogni giorno, un passo.

Poi, pazienza se mi succedono cose disperate
a metà strada tra la novella, e l'orrore.
Sembri in un altro mondo, se provo a parlare, come se ti distaccassi
da questo, da me.

Evidentemente tutti cerchiamo di cambiare gli altri: anche io, in effetti,
vorrei il mondo diverso, vorrei
che le persone smettessero di salire sul trono del chiedere, e che
i favori, come il venirsi incontro, e l'aiuto, avessero una tutela legale
Per non essere mai usati a spropositi.
Nel caso, si potrebbe smettere, a volte, di chiedere a me:
abbiamo litigato, non ti ho perdonato, ma come puoi solo pensare
di ottenere ancora qualcosa?
Nel nome dell'amicizia sai solo chiedere, e chissà poi di quale amicizia
ti stai vantando.
Così l'arte del domandare sfocia senza freno
nel dovere di ottenere, in un malcontento di angoscianti sensi di colpa.

Anche la medicina, oggi, mi ha deluso: questo potere del giudizio
mi fa puntualmente sentire inadeguata, esagerata.
Sempre imbarazzo, e sempre mai ascoltata, classificata
immediatamente nelle categoria ansiosi, qualsiasi sintomo dichiari.
Pensavo di farmi curare, e invece sono uscita con la lista
derisine
scherno
compassione.
Possiamo anche riderci su, volendo.
Possiamo anche solo ricordare
uno dei pochi dettagli ancora capaci di distrarmi:
occhi chiari.
Avere il coraggio di essere come si è.

domenica 5 ottobre 2014

se ti interessa, lascia un acconto

si, chiacchierando funziona così:
se ti interessa una cosa la fermi.
Poi cambi idea?
Forse.
Ma lasciare correre, sperando in una eterna disponibilità è
tristissimo.
Perché può accadere tutto, ma se il tutto non fosse ciò
che avevate lasciato?


Io ho sottoscritto acconti su
case condivisioni stanze amicizie luoghi e
lascerei anche una caparra,  su me stessa, nel caso.


Perché il troppo tardi, è una pena a cui non resisto.
E il non interessato, a questo punto, è inevitabile:
non mi chiedi di uscire
scompare nel giorno fissato
non rispondi.

Lascia un acconto, o non farti nemmeno sentire che qui, in questa virtuale pena
dove ci tocca convivere, ne abbiamo già abbastanza, di indecisi.
Però.
Scriverò una cosa bella, cosa che a voi lettori sembrerà forse assurda:
ho conosciuto una persona graziosa.
Forse un po' fuori dal mondo, sicuramente lontana, e indubbiamente
mai più trovabile.
G., in un venerdì,
in quei pochi attimi di panchina i tuoi sorrisi valevano come
secchiate di amore, ed è stato così raro, così puro proprio come
sogno,
sicuramente, quel tuo sorriso felice mi mancherà tantissimo.
Ti penso con affetto, per le dolci parole che hai riservato proprio
a una arrabbiata nervosa isterica come me, e grazie.

Lasciate qualcosa comunque: una firma, o un sigillo.
La magia si crea spesso
dove volete sia creata.

martedì 30 settembre 2014


domani è un altro giorno.


Forse.
Potrebbe essere un giorno di pace in cui mi viene spiegato come mai
.....
lasciamo stare, tra chi finge e chi non capisce davvero, un delirio.
Tra le tante cose disgustose che associ inevitabilmente a me, hai mai provato
uno e uno solo anche, ricordo piacevole?
Sarebbe bello saperlo.
La mia Città mi è lontana, adesso, e chi ne fa parte, anche, e così sarà ancora
a lungo.
L'altra mia Città, credo  mi stia aspettando.
Non posso più cambiare colore di capelli.


Io vorrei una pace.
Vorrei forse una critica, ma che sia aiuto, oppure vorrei
tornare sotto a quella pioggia incessante perché
non scivolavo, nonostante tutto.
Non mi hai fatta penare, mi hai fatta morire.
E quella cosa bellissima a cui
ambivi, quella pura grazia di carattere, non sarà mai tua, nonostante tutto.
Se mi rompi, ti resteranno solo ossicina, e sono sicura siano anche più del dovuto.
Ma tu non hai umorismo e inizio a pensare, nemmeno carattere: ti ho voluto credere
tante cose, ma non c'è nulla di te, un vizio, vigliacco,
avrei preferito mi parlassi,  ma ancora una volta, manchi di coraggio.

domenica 28 settembre 2014

a causa di una orrenda discussione riguardante, forse, anche questo blog,

chiederei limitazione, non mi conoscete e noto
nervosi vari  per qualsiasi cosa scritta tra queste schiocche righe,
gli innervositi sono quindi pregati di segnalarlo, direttamente a me,
e di non aspettare anni per poi
sputare sentenze amare di vergogna,

questa cosa mi ha davvero intristita, e proprio perchè la triste persona
chiamata in causa voleva davvero compiere un brutto gesto.

Si, non sono gentile.
E non ho mai detto di esser tenera, graziosa, mai,
non mi definisco certo, gentile, sono solo gli altri, a dirlo, quindi,


io sono capace solo di aggredire, così, quel  gentile, sarebbe 
come mi definiresti era come mi avresti voluta, ed è un altro discorso.

Invece di dondolarvi su altezze che non vi rappresentano,

io qui racconto storie,
io qui scrivo bene,
io qui mi occupo di dettagli,



le cattiverie sono misere, ti annuncio però,
è ufficiale:mi puoi scrivere, o invitarmi.
xxx
L



mercoledì 24 settembre 2014

vi chiedo se

dopo il sonno,


durato tre giorni. eccomi.
Mi piacerebbe sapere chi ha letto questo blog e se si è -per caso- sentito citato, diciamo.


Voglio ribadire, riferimenti e momenti sono puramente emozionali, quindi nessuna paura
ripeto è la mia mente che elabora, niente di personale dovuto, tutto è
ispirazione, non dedica.
Il tu spesso soggetto nasce per essere spesso
chiunque.


Chi legge questo blog?
Chissà.
Chissà anche perché non capisco,
generazione troppo giovane per le mie corde o troppo
triste, invece, per potermi
aiutare, ma


...




baci a tutti i notturni lettori,
xxx
L.